La matricola degli scolari forestieri (1511-1723)

FONTI PER LA STORIA DELLO STUDIUM PERUSINUM

3Laura Marconi

La matricola degli scolari forestieri (1511-1723), 2009

L’Universitas scholarium dello Studio di Perugia è la princcipale (ma non l’unica) associazione degli studenti, riservata ai “forestieri”, ossia ai non perugini. Quelli di loro che volevano farne parte, a norma di statuto, dovevano giurare obbedienza al rettore, pagare una tassa d’ingresso e immatricolarsi, ossia iscriversi di proprio pugno sull’apposito libro, scegliendo la “provincia” alla quale associarsi. La procedura fu applicata sistematicamente solo a partire dal 1511: ecco così il primo libro della Matricola, che, riempiendosi anno dopo anno delle iscrizioni degli studenti, durò fino al 1656; a quel punto si fece un nuovo libro della Matricola, che, utilizzato sempre più stancamente e irregolarmente, si chiuse nel 1723.
I due libri, oggi conservati presso la Biblioteca comunale Augusta di Perugia (manoscritti 959 e 2998), sono scanditi nelle province Romana, di Sicilia ovvero del Regno, della Marca, della Tuscia, degli Ultramontani (essenzialmente tedeschi), dei Citramontani (provenienti dall’Italia settentrionale), tutte presenti nel 1511; dopo una cinquantina d’anni si istituirono le province di Francia e di Spagna; molto più tardi, nel 1679, fu attivata quella di Lombardia. Sono note altre province che si avvicendarono nel corso del tempo; ma la Matricola presenta soltanto le nove che si son dette.
In quei duecentotredici anni s’iscrissero poco meno di seimila studenti, per l’esattezza 5.903. Le sottoscrizioni in verità sono 6.144, ma non sono pochi quelli che s’iscrivono due e anche tre volte, cambiando provincia. Come in tutti i libri di questa fatta, il disordine prevale nettamente sulla regolarità: l’autografia, messa in atto a livelli di competenza diversi (e sovente mediocri), equivale a confusione. L’edizione restituisce con infinita pazienza le scritte di quei seimila studenti, che sono come altrettante “carte d’identità”: nome, cognome, località di provenienza, data dell’iscrizione. A ordinarle provvedono i tre indici, appunto, dei nomi, dei cognomi e dei luoghi. L’ampio commento introduttivo, inteso soprattutto a descrivere situazioni, comportamenti e tendenze, fornisce tutte le chiavi per capire in profondità la fonte, nei suoi pregi e nei suoi limiti.
 
L’autriceLaura Marconi, laureata in Scienze politiche e diplomata alla Scuola di archivistica paleografia e diplomatica presso l’Archivio di Stato di Perugia, è stata per dieci anni segretaria della Deputazione di storia patria per l’Umbria. Lavora come archivista libero professionista e come educatrice dell’infanzia. Ha realizzato, in collaborazione, l’inventario dell’Archivio storico dell’Università degli studi di Perugia e l’edizione del Fondo archivistico del Collegio Pio della Sapienza di Perugia. Tra le sue, altre ricerche prosopografiche legate allo Studio perugino è l’approntamento del database dei laureati per il progetto ASPE del Centro interuniversitario per la storia delle università italiane.